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giovedì 20 agosto 2009

Mongelli il sindaco equilibrista e la polizia municipale.

18/05/2009 11:11
SICUREZZA, MONGELLI: PRIORITARIA LA FUNZIONALITA' DELLA POLIZIA MUNICIPALE"

“La sicurezza urbana e la legalità diffusa devono essere priorità dell’Amministrazione comunale. Da subito”. Lo afferma Gianni Mongelli, candidato sindaco di Foggia per il centrosinistra, chiedendo al sindaco, Orazio Ciliberti, ed all’assessore al Bilancio, Angelo Benvenuto, di “compiere ogni sforzo per garantire la piena funzionalità del corpo di Polizia Municipale”.

Farsa: ha origini molto antiche ed un esasperato carattere comico, spesso con qualche grossolanità.
Mongelli chiede al suo predecessore della stessa parte politica, caduto e rialzatosi ben sei volte in cinque anni e praticamente sostituito dal vice nell'ultimo, perché non più sostenuto dalla sua giunta, di occuparsi della piena funzionalità della Polizia Municipale, mentre non gli si garantiva neppure il carburante per le auto di servizio e, tutto questo nell'ultimo mese di mandato.
Ed è stato creduto, perché poi eletto.

"Le notizie diffuse dalla stampa questa mattina sono particolarmente preoccupanti – riprende Mongelli – poiché segnalano un disservizio in un settore molto sensibile dell’Amministrazione: i cittadini non possono essere abbandonati a se stessi quando si rivolgono al Comune per ottenere protezione e assistenza. Allo stesso tempo, i vigili non possono essere mortificati e diventare terminali di una legittima protesta”.

Compassione: atteggiamento comprensivo verso uno stato penoso. Umana cosa è avere compassione degli afflitti, scriveva Boccaccio. Sentimento inutile quando si sa chi ha provocato la situazione per la quale la si prova.

Peraltro - continua Mongelli - la ridotta operatività del corpo di Polizia Municipale determina “l’aumento di fenomeni di illegalità diffusa, a partire dall’abusivismo commerciale – sostiene il candidato del centrosinistra –che, al contrario, deve essere contrastato con forza riprendendo il progetto, mai attuato, del vigile di prossimità”. “Conosco e comprendo le difficoltà finanziarie che l’Amministrazione comunale si trova a fronteggiare quotidianamente – conclude Gianni Mongelli – ma i Vigili urbani devono sempre ed in ogni occasione essere messi nelle condizioni di operare al meglio nell’interesse della comunità foggiana”.

Della serie: l'equilibrista.


Si sa che la realtà politica è costituita dal linguaggio tramite la creazione di significative rappresentazioni. Secondo Habernas, l'atto della scelta politica può avvenire solo dopo che si è trovato un accordo lessicale sui termini e sul modo di interpretare le parole.

Ermeneutica del linguaggio. Uno dei problemi fondamentali dell'ermeneutica è quello di dare un'oggettività all'interpretazione data, indipendentemente da chi esegue l'interpretazione e dal contesto storico in cui avviene tale interpretazione.

Eufemismo. La sostituzione di una espressione propria con una attenuata o alterata, suggerita da scrupolo morale o dalla necessità di equlibri di potere.

Quì invero siamo di fronte ad un problema di verità.

Il corpo dei vigili urbani non ha il rispetto della città perché ormai compromesso nella sua credibilità, nel suo prestigio:

  1. dai sistemi di concorso e assunzione;
  2. dal raggiro e dalla manipolazione politica per fini personali e di gruppo che lo ha infittito di personale inadatto al compito da svolgere sia perché non opportunamente formato, sia perché non obbligato a svolgere le proprie funzioni, stato al quale è subentrato un adattamento individuale e di gruppo che ha danneggiato la città;
  3. dal portamento: l'atteggiamento tenuto in quanto oggetto di considerazione in rapporto alla personalità e al ruolo espletato (nel filmato contenuto in altro post quì pubblicato, il presentatore delle Iene imita dei vigili urbani che camminano con andamento lento, quasi stanco, portando le braccia sul dorso mentre tengono stretto un polso con l'altra mano);
  4. dalla qualità del servizio dovuto e fornito alla cittadinanza:
  • il traffico veicolare non è diretto e i più indisciplinati non sono puniti (a Piazza Italia per esempio, le moto scorrazzano sui marciapiedi in mezzo alla folla, senza alcun controllo);
  • i prezzi nei mercati della città non sono sempre esposti e molti operano senza licenza di commercio o con bilance non verificate;
  • nel centro città decine di immigrati illegalmente vendono merce contraffatta e occupano impropriamente gli spazi sui marciapiedi (a proposito, hanno le licenze?), senza alcun controllo in spregio delle regole (a proposito, gli immigrati che commerciano pagano le tasse?);
  • quando si vedono, si incontrano formano gruppi numerosi anche di sei sette per volta lasciando scoperte parti importanti del territorio cittadino;
  • quando si vedono, presenziano gli eventi pubblici in massa (festa della Repubblica, Festa del Lavoro, la processione dell'Assunta...);
  • quando si vedono, si trovano quasi sempre lontani dai punti critici della viabilità, magari sotto un albero al fresco;
  • quando si vedono, sono al bar mentre hanno l'auto di servizio parcheggiata in controsenso, obliquamente;
  • quando si vedono e li richiami al dovere, hanno sempre una scusa per non occuparsene;
  • quando chiami per quella che ti pare essere una emergenza, hanno pronta la risposta telefonica: "l'unica pattuglia è fuori per altri impegni" e quì ci fermiamo limitandoci soltanto a riportare l'evidenza quotidiana che è immediata e visibile per noi cittadini.

Scrive Alesasandro Giordani nel libro "Il problema della verità": "L'evidenza è soddisfazione fondante. La fondatezza della cosa intesa sull'intuità è l'evidenza".

Dunque, ripartiamo dalla evidenza e, dichiariamola perché così soltanto avremo costruito solide basi per il cambiamento.

Che cosa noi faremmo per il corpo della Polizia Municipale di Foggia.

Gli anni trascorsi senza un effettivo governo della cosa pubblica, ha indotto comportamenti di indifferenza verso la realtà che ci circonda, e questa ha a sua volta, ha ulteriormente modificato in peggio i comportamenti. Dobbiamo riprendere le redini del governo e farci carico del cambiamento. Ci vorrà un pò di tempo ma se l'atteggiamento del massimo consesso cittadino sarà improntatato alla serietà degli intenti, i risultati arriveranno.

Il nostro progetto di riforma della polizia municipale, prevederebbe:

° nuove tecniche di assunzione, anche delegate ad esperti di altre città al fine di evitare una nuova diffuzione del clientelismo politico;

° formazione presso scuole di altre città di più avanzata civiltà urbana, in tutti i settori di competenza: controlli del traffico, tributari, tutela del decoro urbano etc.;

° affiancamento sul territorio da parte di questi istruttori per un periodo di tempo;

° partecipazione a trasferte operative presso altri corpi municipali per rafforzare le esperienze fuori città per poi riportarle nel nostro territorio;

° nessun avanzamento di grado automatico ma legato soltanto all'esperienza, alla capacità di comando, al senso del dovere, alla maturità individuale;

° adeguamento del numero dei vigili a quello mediamente in servizio in altre città più avanzate della nostra sul piano della civiltà urbana, per poter svolgere tutti i compiti in tutti i campi: controlli del traffico, edilizia, sanità etc. e per la creazione di nuclei speciali per la tutela del decoro urbano o per i controlli tributari che attengono la finanza locale;

° differenziazione delle retribuzioni in base alla capacità di svolgere i propri compiti e ai livelli di preparazione dimostrata;

° adeguata dotazione di mezzi, auto ma anche moto e biciclette, queste ultime da preferirsi per certi tipi di servizi perché non inquinano, migliorano lo stato di salute dei vigili, riducono le spese di consumo di carburante;

° miglioramento delle tecniche organizzative e di management;

° dotazione di nuove tecnologie operative, con estesa informatizzazione della mobilità operativa.

I risultati che vorremmo raggiungere in un anno di tempo:

° capillare presenza sul territorio della città e per tutte le funzioni da svolgere;

° presenza per la sicurezza dei cittadini in turni serali nei luoghi di maggior affollamento come come il centro;

° capacità di pronto intervento;

° recupero dell'immagine del corpo dei vigili urbani e accrescimento del senso di stima individuale;

° sviluppo delle tecniche di comunicazione e di vicinanza al cittadino;

° recupero dei livelli di competenza nei diversi servizi da svolgere;

° capacità di gareggiare con le migliori polizie cittadine d'Italia per risultati e obiettivi raggiunti.

Noi vorremmo che i nostri vigili urbani alla fine somigliassero nel tempo un pò di più al "ghisa" di Milano nel film "Totò, Peppino e la malaffemena" e meno possibile a quello visto nel filmato delle Iene.

Ovviamente la loro attività si svolgerebbe nell'ambito di un cambiamento complessivo, di un risveglio che interesserebbe tutta la città e le sue istituzioni.

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