Foggia vista dall’alto.
FOGGIA, CITTA’ INTERMEDIA CHE RISCHIA L’ISOLAMENTO
"Le periferie delle città contemporanee, in quanto effetto dell'espansione urbana, hanno subito nel tempo un processo di densificazione abitativa con il depauperamento del territorio e in fasi successive, necessitano di uno spostamento di funzioni dal centro per accogliere i flussi di relazione tra i vari ambiti urbanizzati.
La pianificazione di tale evoluzione è questione aperta e il policentrismo è l'ipotesi per la loro riorganizzazione, articolandole in parti equivalenti.
Le proposte per introdurre ordine nella città diffusa, fanno riferimento a ipotesi policentriche, viste non soltanto come necessità di raccordo tra le varie parti del territorio urbano ma, anche come nuova conformazione del vivere territorialmente.
Si delineano così, due maglie strutturanti tra loro strettamente correlate:
1. il telaio del sistema dei servizi;
2. il telaio della mobilità".
(Estratto dall'abstract della Sapienza di Roma sulla città policentrica a cura di Gabriella Di Vito).
Tale presupposto deve tener conto evidentemente anche del sistema ambientale che rappresenta il terzo telaio strutturante ma, in questo scritto sulla città di Foggia intermodale e policentrica, ci occuperemo esclusivamente della mobilità nella città diffusa.
Nel libro di dell'editore Franco Angelo sulla Italia policentrica dal sottotitolo "Il fermento delle città intermedie", sono posti i seguenti interrogativi:
a. in questo situazione, come rispondono le città, in particolare quelle intermedie?
b. lontano dalle aree metropolitane, come vanno ripensando il loro futuro, concretamente, radicalmente?
c. come cercano di uscire dal cono d’ombra in cui sono state collocate tra riforme istituzionali incompiute e retorica sui grandi centri urbani?
d. come sopravvivono quando la carenza di infrastrutture e la scarsità di servizi di qualità determina un certo isolamento?
Estratto da Il Rapporto “L’Italia Policentrica. Il fermento delle città intermedie” Franco Angeli Editore
Tutte domande che ci riguardano direttamente.
LE CITTA’ DIFFUSE POSSONO RI-AGGREGARSI ATTORNO AI NODI INTERMODALI
Dell'estratto precedente ci interessa particolarmente l'ultimo interrogativo: in questo conteso, come sopravvivono quando la carenza di infrastrutture e la scarsità di servizi di qualità determina un certo isolamento?
La moderna mobilità all'interno della città diffusa e, nei suoi rapporti con il territorio circostante anche interprovinciale e interregionale, richiede spesso ove possibile, una duplicazione di funzioni dette "nodi intermodali".
Sono molte le città che hanno ad esempio più di una stazione ferroviaria: Milano (Centrale, Garibaldi, Lambrate, Cadorna…); Torino (Porta Nuova, Porta Sua); Genova (Brignole e Principe…); Roma (Termini, Prenestina, Ostiense..); Napoli (Garibaldi, Cavour, Mergellina, Campi Flegrei…) e alcune di queste hanno anche due aeroporti civili. A Bari convergono su varie stazioni ferroviarie più società ferroviarie: Rete Ferroviaria Italiana, Ferrovie Appulo Lucane, Ferrovie del Sud Est e la Ferrotramviaria.
Il trasporto intermodale è caratterizzato da apposite strutture di scambio detti “nodi intermodali”, in cui è possibile cambiare il mezzo di trasporto utilizzato per il trasporto di merci e passeggeri.
L’importanza del nodo intermodale è data:
1. dal numero di infrastrutture di trasporti presenti e convergenti;
2. dal volume di traffico sostenibile dal nodo;
3. dalla sua ubicazione geografico-strategica.
I nodi intermodali di scambio sono caratterizzati da almeno due infrastrutture di trasporto tra le seguenti: porto, aeroporto, stazione ferroviaria, strada/autostrada.
Le principali combinazioni di trasporto intermodale sono:
1. il trasporto marittimo e quello ferroviario;
2. il trasporto marittimo e quello su strada/autostrada;
3. il trasporto ferroviario e quello su strada/autostrada;
4. il trasporto aereo e quello su strada;
5. il trasporto aereo e quello su ferrovia.
Nodo intermodale della stazione ferroviaria di Foggia, esempio di nodo ferrovia / strada.
LE INFRASTRUTTURE DEI NODI INTERMODALI
un piazzale per gli autobus e i mezzi privati;
strade di raccordo;
illuminazione pubblica;
parcheggio con accessi protetti e sorvegliato H24 con pagamento a tempo;
segnaletica stradale orizzontale e verticale;
isole spartitraffico;
attraversamenti pedonali….
Queste sono le infrastrutture che devono essere prevista (a parte alcune specificità come la Stazione Metropolitana dell’aeroporto civile Gino Lisa da progettarsi sopraelevata rispetto al piano stradale) che sottintenderemo sempre presenti in ogni nodo intermodale.
OSSERVANDO DALL’ALTO IL TERRITORIO COMUNALE DI FOGGIA, POSSIAMO INDIVIDUARE BEN 4 NODI INTERMODALI
I nodi intermodali riconoscibili sul territorio comunale di Foggia per la loro importanza dovuta alla convergenza di infrastrutture diverse e dal potenziale volume di traffico sviluppabile, sono i seguenti:
1. STAZIONE FERROVIARIA “FOGGIA INCORONATA - ZONA INDUSTRIALE”;
Nella mia idea progetto del 29 luglio 2009 (sono trascorsi oltre 11 anni), avevo già previsto di mettere in rete la Stazione Foggia Incoronata / Zona industriale, con la Stazione Centrale, la Stazione San Lorenzo AC e infine con l’aeroporto civile Gino Lisa.
http://foggiacicala.blogspot.com/search/label/Aeroporto%20di%20Foggia
L’apertura del nuovo casello autostradale Foggia Area Industriale, ha reso questo nodo particolarmente importante per la presenza:
della linea ferroviaria Foggia – Bari;
della SS 16 adriatica;
del casello autostradale;
dell’Area Industriale;
dell’area paesaggistica del Bosco della Madonna Incoronata e del relativo santuario mariano.
Saltata perfino dai treni locali regionali di Trenitalia, la Stazione “Foggia Incoronata - Zona Industriale” si propone come Stazione Metropolitana di superficie, punto esterno nella rete dei nodi intermodali prima elencati.
Su di essa convergerebbero:
le maestranze delle aziende presenti nell’Area Industriale,
i viaggiatori provenienti dalla SS 16 e dall’Autostrada che potrebbero, dopo aver posteggiato l’auto in un parcheggio sorvegliato H24 a pagamento, raggiungere con un treno metropolitano:
la Stazione Centrale per i collegamenti adriatici o per arrivare al centro della città;
la Fiera di Foggia dove verrebbe costruita una piccola stazione di accesso dei visitatori ed espositori alle esposizioni e campionarie;
la Stazione San Lorenzo AC per i collegamenti adriatico tirrenici;
l’aeroporto civile Gino Lisa per i collegamenti aerei.
Il treno metropolitano
E’ l’elettrotreno Stadler Flirt utilizzato dalle Ferrovie del Gargano sulla linea Foggia – Lucera, da dedicarsi esclusivamente alla rete metropolitana tra i nodi intermodali estremi di Foggia Incoronata ed Aeroporto Gino Lisa, percorso da compiersi numerose volte nel corso della giornata in concomitanza con gli orari dei treni, dei voli aerei e delle esposizioni fieristiche. Il treno metropolitano viaggerebbe dalla Stazione Incoronata fino alla Stazione San Lorenzo, su linea ferroviaria RFI da ottenersi nella trattativa, in uso gratuito mentre la linea metropolitana di superficie tra la Stazione San Lorenzo e l’aeroporto Gino Lisa potrebbe passare nella proprietà del Comune di Foggia o di una società privata.
E’ ovviamente indispensabile investire nella ristrutturazione della Stazione Foggia Incoronata / Area Industriale per la sua trasformazione in Stazione Metropolitana ed il suo ammodernamento ed adeguamento tecnologico.
2. STAZIONE CENTRALE DI FOGGIA
Fu inaugurata il 25 aprile del 1864 con un tratto di linea adriatica fino a Ortona in Abruzzo. Risale al 25 gennaio del 1867 l’inaugurazione del primo tratto della Foggia Napoli, fino a Bovino.
Con il bypass realizzato con un investimento di 10 milioni tra le vie Trinitapoli e corso del Mezzogiorno, la Stazione Centrale è stata esclusa dal traffico merci tra Taranto, Bari e Napoli, Caserta e Roma e da quello passeggeri sulle Frecce Rosse per la medesima tratta.
La sua importanza storica si basa attualmente sul traffico passeggeri e merci adriatico (la stazione conta al suo interno fino a 32 binari per i 2/3 dedicati ai treni merci anche se lo scalo è ormai stato trasferito alla Zona Industriale Incoronata) e su pochi treni passeggeri (regionali, intercity e frecce d’argento) che provenienti da Bari, ivi si fermano come in una stazione di testa, per ripartire verso Napoli, Caserta e Roma.
Nell’incontro del 20 dicembre 2018 presso il Comune di Foggia, i rappresentanti di RFI tra cui l’ing. Ciro Napoli dirigente RFI responsabile del progetto della seconda Stazione “Foggia San Lorenzo AC”, hanno assicurato investimenti per 30 milioni sulla Stazione Centrale per “consentire entro il 2022 la funzionalità di 11 binari di transito e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia che la faranno rientrare a pieno titolo tra gli snodi centrali sia della linea adriatica che tirrenica. Tuttavia questo impegno sembrerebbe essere stato spostato al 2024.
Il Terminal Intermodale costruito di lato alla Stazione Centrale è del tipo ferrovia / strada ed accoglie tutti gli autobus cittadini che vi fanno capo più le linee interurbane provinciali. Tuttavia, per poter decongestionare il centro della città dai grandi mezzi di trasporto pubblico e privato su gomma, esso dovrebbe essere utilizzato prevalentemente per gli autobus cittadini ATAF e per le linee garganiche che transitano direttamente sulla via Manfredonia prima di superare il cavalca ferrovia e prendere la statale 89 per Manfredonia / San Giovanni Rotondo /Monte Sant’Angelo più alcune linee interurbane come la CLP che svolge un servizio di linea diretta tra Foggia e Napoli e altre turistiche. Tutte le altre linee di trasporto pubblico su gomma dovrebbero essere riorientate a seconda della provenienza, verso tutti gli altri nodi esterni alla città: Stazione “Foggia Incoronata”, “Foggia San Lorenzo” e l’aeroporto civile “Gino Lisa”.
La Stazione Centrale è infine, già dotata di un ampio parcheggio a pagamento H24 disponibile sulla parte opposta del piazzale rispetto al Terminal.
3. STAZIONE “FOGGIA SAN LORENZO” ALTA CAPACITA’
Quando nel 2009 scrissi la mia prima versione dell'idea progetto che ora sto nuovamente esponendo aggiornandola allo stato attuale delle informazioni disponibili, pareva che l'unico bypass da realizzare fosse quello che congiungeva la Stazione Foggia Incoronata con la Stazione Foggia Cervaro.
Successivamente la Stazione Foggia Cervaro fu dismessa e con esso il grande Deposito Materiali delle Ferrovie dello Stato, costato 65 miliardi di £ utilizzando le risorse finanziarie rese disponibili tramite la Cassa per il Mezzogiorno.
Pertanto, ipotizzai che la seconda stazione potesse essere costruita proprio a Cervaro e previdi il collegamento fino all'aeroporto Gino Lisa con una linea metropolitana di 6 km.
L'idea progetto è rimasta la stessa ma sono cambiate le distanze visto che la nuova Stazione Foggia San Lorenzo (la chiamo così perché la sua costruzione avverrebbe proprio nell'area omonima tra corso del Mezzogiorno e viale Europa, all'interno della circonvallazione statale esterna alla città..
Sempre nell'incontro del 20 dicembre 2018, RFI dichiarò di aver predisposto il programma di finanziamento dell’operaper 20 milioni di euro.
Tuttavia alla data odierna, si apprende da varie fonti che i tempi di ultimazione dei lavori previsti dall’ing. Napoli nel crono programma sono slittati dal 2023 al 2024 e che il progetto dell'opera avrebbe subito dei rimaneggiamenti limitandosi a due soli binari di passaggio con pensiline, molto meno di un impegno finanziario da 20 milioni.
L’investimento tuttavia potrebbe non essere sufficiente dovendo prevedere:
ulteriori due binari in deviata;
il collegamento con l'aeroporto Civile Gino Lisa;
uno scalo merci con magazzino di stoccaggio indispensabile per il loro trasporto in tutta la Capitanata.
Inoltre il progetto dovrebbe essere moderno ed innovativo.
L’importanza della Stazione Foggia San Lorenzo AC, sta nell’incrocio di ben tre modalità di trasporto: questo nodo è infatti del tipo ferrovia / strade / aeroporto.
Oltre al passaggio dei treni merci e passeggeri per Napoli, Caserta Roma, su questo nodo converge anche la ferrovia Foggia Potenza sulla quale tratta sono stati investiti 200 milioni per gli aggiornamenti tecnologici. La vicinanza alla circonvallazione consente il rapido accesso alla autostrada adriatica.
Sottolineiamo quì l'interesse della infrastrutturazione del nodo intermodale come per tutti gli altri che abbiamo individuato, con strade di accesso, snodi, strade di servizio, illuminazione, segnaletica orizzontale e verticale, un ampio piazzale per i mezzi di trasporto pubblico e privato, un parcheggio auto sorvegliato e aperto H24 e servizi accessori vari.
L'importanza del nodo sta nel trovarsi tra la Stazione Centrale e l'aeroporto civile Gino Lisa.
4. AEROPORTO CIVILE "GINO LISA" DI FOGGIA
Nella mia idea progetto del 2009 avevo previsto una stazione metropolitana sopraelevata dall’altra parte di viale degli Aviatori ed un tunnel con vetrate che superasse la strada per consentire la discesa alla aerostazione dei passeggeri oltre ad un ampio parcheggio per mezzi pubblici passeggeri e privati infrastrutturato con snodi stradali, assi attrezzati, strade di servizio, illuminazione pubblica, segnaletica orizzontale e verticale...
La linea metropolitana di collegamento con la Stazione ferroviaria “Foggia San Lorenzo” e attraverso essa con gli altri nodi intermodali, avrebbe una lunghezza di circa 3 Km e potrebbe svilupparsi in aperta campagna o parallelamente alla circonvallazione.
Il completamento dei lavori dell'allungamento della pista dovrebbe portare in un tempo ragionevolmente breve alla riapertura del Gino Lisa ai voli civili e allo spostamento a Foggia della Protezione Civile regionale e dei suoi mezzi aerei.
L’importanza di questo nodo intermodale sta nella convergenza di ben tre modalità di trasporto: aereo, stradale, metropolitano su rotaia. Di fatto, l’aeroporto costituisce un nodo intermodale per definizione, pertanto deve essere collegato e interconnesso con le infrastrutture di rete sia alla scala locale che a quella nazionale, al fine così di soddisfare la sempre crescente domanda di trasporto.
LA VOCE INVESTIMENTI
Varie le fonti di provenienza:
1. lo Stato;
2. la Regione;
3. l’Europa;
4. RFI;
5. capitali privati.
Questo capitolo sarà da me messo a punto in un altro articolo.
Ho già documentazione al riguardo.
Evidenzio soltanto che nel Piano per il Sud di RFI, erano previsti due bypass dei quali uno, quello tra le stazioni di “Foggia Incoronata / Zona Industriale e “Foggia Cervaro” del costo previsto di 100 milioni per circa 6 Km di percorrenza non sarà mai più realizzato.
Sarebbe dunque il caso di trattare con RFI il recupero di quella somma a budget e investirla nel progetto che ho esposto in questo articolo.
Vincenzo Concilio
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