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lunedì 17 agosto 2009

Il piazzale d'ingresso della Villa Comunale, la nuova fontana e la simmetria bilaterale.

La simmetria è stata per tutta la classicità, l'armonico rapporto di proporzioni e ritmi dell'opera d'arte, soprattutto in architettura, dove regolava l'insieme degli elementi della costruzione, suggerendo ordine, equilibrio e stabilità. Questo tipo di simmetria chiamata bilaterale o assiale, è il più frequente.Non sempre ne siamo consapevoli ma, quando osserviamo un quadro, lo facciamo tenendo presenti le strutture geometriche, dei punti e delle linee che nel quadro non sono indicate ma che comunque, orientano la nostra percezione.

Le diagonali dominano ad esempio questo quadro di Jacques Louis David, "Napoleone alla traversata delle Alpi". Il corpo del cavallo si impenna lungo una delle due diagonali, ripresa in basso dalla linea del suolo. L'unico elemento di ortogonalità nel quadro è dato dal busto dell'imperatore.

Saper guardare la forma delle cose significa anche saper cogliere le figure geometriche sottostanti ad essa. La visione è infatti un'attività di scelta, di solito la più semplice, basata sulla regolarità geometrica e la simmetria.

Fin dai tempi remotissimi infatti, nel comporre immagini, nell'innalzare architetture, le dimensioni e le proporzioni tra le singole parti, non venivano scelte a caso ma, sulla base di figure e rapporti geometrici più o meno complessi.
Proviamo adesso a leggere le linee sottese nel piazzale di ingresso della villa comunale.


Tiriamo due linee perpendicolari come segue:

1) la linea blu congiunge attraversandole nel centro, la fontana di Piazza Cavour, il colonnato e la nuova fontana (a proposito, qual'è il suo nome?) del piazzale di ingresso per proseguire idealmente verso il tempietto sulla cascata in fondo ai giardini;

b) l'altra di colore rosso interseca perpendicolarmente la linea blu precedente, congiungendo idealmente il centro della facciata anteriore delle due palazzine alla destra e alla sinistra del pronao.

Il risultato visivo è immediato: la nuova fontana e tutte le aiuole non rispettano l'incrocio delle linee che sottendono il piazzale, risultando l'insieme di fontana e aiuole (vedi rettangolo verde), spostato verso il portico centrale.

Il progettista ha invero trascurato, ignorato, sottovalutato i tre riferimenti architettonici principali presenti sul piazzale d'ingresso:

1) le due palazzine laterali ;

2) l'edificio con colonnato d'ingresso del pubblico giardino.


Inoltre:

° i cipressi posti ai vertici del rettangolo verde, non sono in simmetria con le facciate delle palazzine;

° davanti alle stesse, si trovano alcune altre piante (palme, lecci) poste in maniera casuale, senza una ordinata corrispondenza di forma e di posizione rispetto alle geometrie delle architetture presenti;

° lo stretto passaggio centrale obbliga i visitatori all'andirivieni davanti alla fontana.
Il 4 Giugno 2005 trovandomi a passare da Piazza Cavour vidi il sindaco Ciliberti con la fascia tricolore, seguito da un folto codazzo di cameramen e giornalisti, mediamente più bassi di lui e più numerosi dei pochi cittadini che incuriositi guardavano a distanza, una scena che rasentava il grottesco, comica perché fondata su una sproporzione degli elementi costituenti il momento: il codazzo era l'unica folla presente all'ingresso della Villa. Pareva di vedere un film surrealista di Fellini: ... l' assalto dei paparazzi lanciati in inseguimenti impossibili nel traffico del centro storico, il codazzo di guardie del corpo, parrucchieri e truccatori, la folla pressata contro le transenne...
Lessi poi dell'inaugurazione della nuova fontana, presenti anche il vice Mundi, il prefetto Costantini, il rettore Muscio... ma, nessuno si accorse che il progettista aveva scentrato la fontana rispetto ai tre edifici che cingevano la piazza d'ingresso, neppure i giornalisti che pure scrissero dell'inaugurazione.
Ecco invece come noi avremmo ridisegnato il piazzale d'ingresso alla Villa Comunale.

Avremmo:

° rispettato tutte le simmetrie di cui abbiamo trattato;

° realizzato due fontane artistiche (sul modello di alcune già esistenti nel passato) sui due lati davanti alle palazzine, lasciando libero il passaggio centrale.

Fontana delle rane

Avremmo inoltre ripristinato poco più avanti nella terza aiuola della corsia centrale la "Fontana della quattro palme", identica a quella distrutta dai bombardamenti dell'ultima guerra e che come si può vedere dalla foto sottostante, si ergeva su due piani rispetto a quello stradale.

Fontana delle quattro palme

Ps.: le foto delle fontane "delle rane" e "delle palme" sono presenti sul sito http://www.manganofoggia.it/Fontane.htm

In conclusione

Non siamo entrati nel merito del restauro complessivo della Villa Comunale perché non conosciamo quali opere sono previste e perciò ci siamo correttamente limitati al solo piazzale d'ingresso.

Riteniamo però che almeno quando le opere pubbliche interessano luoghi storici della città, il progetto andrebbe portato a conoscenza già prima della sua approvazione per essere sottoposto al giudizio critico, analitico ed estetico della cittadinanza e, dopo l'avvio dei lavori, noi tutti dovremmo essere sempre informati, settimana dopo settimana del loro stato di avanzamento.

Infine, ci indigna molto (e l'indignazione è un sentimento di risoluta ribellione a quanto offende la nostra dignità), che i lavori proseguano così a rilento (due anni il prossimo Settembre) e che non ci venga comunicata alcuna data di completamento, impedendoci così di godere dell'unico vero giardino pubblico cittadino, nel più indifferente dei silenzi del governo della città.

Di questi disinteressati irresponsabili sindaci, assessori, consiglieri, dirigenti, quadri e di tutti coloro che hanno funzioni decisorie o esecutive , che non manifestano alcun pubblico turbamento o presa di distanza, noi vorremmo che fosse stilato un elenco perché come giustamente si ricordano i migliori e a loro si dedicano anche monumenti, sarebbe utile serbar ricordo dei mediocri o dei peggiori, cioè di tutti coloro che hanno insufficientemente o negativamente operato per la città di Foggia, perché i due anni ad oggi trascorsi (e i quanti altri non sappiamo), non sono soltanto anni di mancata fruizione del bene pubblico ma anche, anni della nostra vita che, nessuno potrà mai restituirci.

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