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sabato 1 agosto 2009

"Io il Viale Ofanto ve lo faccio nuovo": il nostro secondo progetto per Foggia... e basta!

L'Ofanto (dal latino Aufidus) è il più importante fiume della Puglia per lunghezza, bacino e ricchezza d'acque; inoltre, con i suoi 170 km totali di corso risulta anche il fiume più lungo fra quelli che sfociano nell'Adriatico a sud del Reno e in assoluto il secondo del Mezzogiorno d'Italia dopo il Volturno. Nei pressi del fiume Ofanto si sarebbe combattuta "la battaglia di Canne ... della seconda guerra punica, Romani e Cartaginesi.... Sebbene la gran parte degli storici lo identifichino con Canne nell'attuale agro della città di Barletta, in Puglia, alcuni studiosi, di cui Antonio Fratangelo [1] è il massimo rappresentante, - sulla base dei documenti storici e dei rilevamenti archeologici - sostengono sia da identificarsi più a nord, sulla riva destra del fiume Fortore[2] (in questo caso gli eventi si sarebbero svolti al confine tra le attuali Puglia e Molise, con la battaglia decisiva sulla sponda pugliese). Altri storici localizzano la battaglia nella valle del Celone presso Castelluccio Valmaggiore.[3] - Wikipedia (questo sarà un argomento che approfondiremo in un'altra occasione).

La nostra città ha dedicato ai pricipali fiumi del territorio provinciale, percorsi distinti della prima cironvallazione cittadina, cioè dei viali che demarcano la separazione tra il centro della città e i sobborghi :
° Viale Ofanto: da Corso del Mezzogiorno a Via Carlo Baffi (in blu);
° Viale Candelaro: da Via Baffi a Via San Severo (in giallo);
° Viale Fortore: da Corso del Mezzogiorno a Via Manfredonia (in lilla).

Peccato che questi viali più che raccordare il centro ai sobborghi, sembrano trasferire al centro l'immagine di quelli, presentandosi in gran parte del loro percorso, come vie periferiche sia nelle architetture di molti degli edifici (non tutti) che ivi si affacciano che per la mancanza di aree di verde fruibili, (Parco San Felice che di parco ha soltanto il nome, si affaccia comunque su Viale Candelaro).

In questo post, vogliamo soffermarci soltanto sul Viale Ofanto in quanto è il tratto della circonvallazione più centrale ed importante, collegando strade come Corso del Mezzogiorno sul quale si affaccia la Fiera e, nel tratto inziale, numerosi edifici pubblici come la Questura, la sede Enel, l'edificio dei Giudici di Pace, poco lontano la sede universitaria, fino agli Ospedali Col. D'Avanzo, lo stadio di calcio, gli impianti sportivi di Via Baffi e di Viale Pinto e da lì, il Policlinico.

Sotto è riportata la pianta di Foggia nella quale abbiamo evidenziato lo sviluppo cittadino di Viale Ofanto che, risulta avere una lunghezza di circa 3,5 Km.



Il nostro progetto: riqualificare Viale Ofanto raddoppiando la carreggiata e dotandola di banchina spartitraffico ove possibile, alberandolo con piante adatte allo spazio circostante, per altezza, chioma, diffusione dell'apparato radicale, rendendo godibili le poche aree verdi disponibili. Ove queste non gravitassero direttamente su Viale Ofanto, opereremo in maniera tale da raccordarle con esso.

Premessa

In gran parte della sua lunghezza Viale Ofanto è già disegnato per avere la doppia carreggiata ma, quella presente che si può aprire con pochi interventi è attualmente sacrificata a parcheggio, a causa di un colpevole immobilismo e da una manifesta noncuranza della classe politica succedutasi negli anni al governo città.

Trattandosi di una strada già esistente e avendo come uno degli obiettivi quello di migliorare la viabilità sulla circonvallazione cittadina, non scenderemo nell'analisi per conoscere le condizioni del sistema di trasporto collettivo e individuale o per stimare la domanda di mobilità indotta.
L'ampliamento di questa arteria stradale di per se risolve le congestioni del traffico che si presentano quotidianamente negli stessi punti (nel tratto che interessa la Questura, tra Via Maestri del Lavoro e Viale Michelangelo, all'incrocio con Viale degli Aviatori e a quello con Via Napoli, in entrambi i sensi di circolazione), unitamente a meccanismi di sincronizzazione semaforica. Il nostro progetto non intende in nessun caso realizzare una strada a scorrimento veloce ma configurare un viale elegante e ricco di piante, che denota senso estetico, la cui bellezza possa valorizzare le attività commerciali che si sviluppano nel suo percorso.

Illustrazione del progetto

Per convenzione stabiliremo che il senso di marcia a salire (destra delle immagini mostrate) è in direzione di Viale Pinto mentre a scendere (sinistra delle immagini mostrate) è in direzione di Corso del Mezzogiorno. Inoltre per comodità espositiva, lavoreremo su segmenti precisi del viale.

Tutte le misurazioni alle quali faremo riferimento, sono state effettuate utilizzando lo strumento Righello di Google Earth ma nessuna di esse è vincolante nel senso che il progetto definitivo potrebbe non privilegiare necessariamente la strada per migliorare invece l'ampiezza del marciapiedi.

1) Da Via Antonio Gramsci a Via Luigi Sbano

Tralasciando per il momento il segmento che va da Corso del Mezzogiorno a Via Gramsci, ove la carreggiata di sinistra fu occupata dalla costruzione della nuova Questura e successivamente da quella del palazzo dei Giudici di Pace e, della quale tratteremo nell'ultima parte del nostro progetto, quì la strada appare già disegnata a due carreggiate ma attualmente quella di sinistra è impropriamente usata a parcheggio. Ogni carreggiata ha attualmente un'ampiezza variabile da 11 a 12 mt. con lo spartitraffico esistente di circa 6 mt. La larghezza è tale che le oltre alle due corsie di marcia per direzione, le auto potrebbero essere parcheggiate su entrambi i lati di ogni carreggiata. La foto sottostante evidenzia come il raddoppio consentirebbe un senso di marcia a doppia corsia per carreggiata con il mantenimento dello spartitraffico esistente e già alberato.


I lavori dovrebbero prevedere:

- la manutenzione del parcheggio lato San Pio X, con rialzo del marciapiedi spartitraffico;
- l'apertura dei due marciapiedi lato sinistro nei punti richiamati dal colore giallo;
- la manutenzione dell'ampio spartitraffico centrale, già fittamente alberato con platani;
- la correzzione della brutta curva di Via Gramsci nel tratto davanti alla Questura (in arancione) inventata per portarla frontalmente alla Via Galanti, curva che con l'apertura della nuova carreggiata sinistra a due corsie, non avrebbe più ragione di esistere in quanto basterebbe arretrare il gruppo semaforico sulla corsia di destra angolo Via Galanti (cerchi rossi), per consentire l'uscita da Via Gramsci a Via Galanti e viceversa;
- lo spostamento del parcheggio della Questura, sul sul lato opposto e il mantenimento del cordolo centrale che rimarrebbe sulla nuova strada ridisegnata;
- la predisposizione di una nuova illuminazione che tenga conto dei lavori previsti e il disegno della nuova segnaletica sia orizzontale che verticale.
- la realizzazione di nuovi punti semaforici lungo la nuova carreggiata di sinistra.


Non è prevista alberazione della via poiché quella esistente è proporzionata alle necessità.

2) Da Via Giuseppe Imperiale a Via Maestri del Lavoro.

I lavori di allargamento del viale dovrebbero prevedere una doppia carreggiata, ciascuna di circa 9 mt, l'ampliamento dello spartitraffico centrale da 1 a 3 mt verso il lato destro, con aperture nei passaggi pedonali.

Se il lato destro del viale potrebbe non richiedere alcun intervento, sul lato sinistro, andrebbero rimosse a cominciare da Via Imperiale in direzione di Via Maestri del Lavoro, le piccole aree a verde colorate in giallo per recuperare le quali, andrebbe portata ad un livello di qualità più elevato, quella prospicente San Pio X sul modello dei nuovi giardini di Viale Francia e migliorata quella compresa tra le vie Papa e Maestri del Lavoro oltre che alberare tutto lo spartitraffico centrale.

E' richiesta l'installazione di nuovi gruppi semaforici sull'intera carreggiata di sinistra a scendere, lungo i diversi incroci esistenti.

Le auto potrebbero parcheggiare sul solo lato sinistro ove esistono molte attività commerciali, in prossimità del marciapiede. Qualche sottrazione di posti auto in parcheggio c'è ma non si può pretendere di parcheggiare sempre davanti al negozio di nostro interesse. In ogni caso sono disponibili ampi spazi per il parcheggio nelle vie vicine, come l'ampia Via Fraticelli.





Si dovrà predisporre inoltre un nuovo progetto di illuminazione delle carreggiate e dei marciapiedi, che tenga conto dei lavori da eseguire e dell'area a verde di San Pio X, oltre alla nuova segnaletica sia quella orizzontale che verticale.

La pineta presente nel tratto di destra lato San Pio X, verrebbe completamente ridisegnata innalzando il livello qualitativo e di fruizione del luogo con una nuova illuminazione, nuove panchine, nuove tipologie di piante e una fontana come quella di Piazza San Pio. Il modello da seguire è quello dei nuovi giardini di Viale Francia.

Potrà così essere inaugurata una nuova era del vivere comune nella quale ad abbellirsi non saranno soltanto le aree elitarie della città o quelle sulle quali si affacciano le abitazioni di consiglieri, assessori e sindaci ma, anche quelle periferiche e popolari.

A questo proposito, sarerbbe il caso di offrire un ventaglio di progetti di aree verdi di pari dignità, da adattare ai luoghi e di spesa complessiva eguale. A nostro parere potrà però essere lasciata la possibilità agli abitanti dell'area, di aggiungere una somma (autotassandosi) all'importo previsto, per personalizzare il progetto ma, il Comune dovrà agire sempre con equilibrio in ogni parte della città senza privilegiarne alcuna.

Soltanto le piazze storiche della città che contengono il patrimonio culturale e architettonico considerato bene comune e identiraio per tutti i foggiani e non solo, potranno godere di trattamenti diversi giustificati dalla loro importanza.


3) Da Via Maestri del Lavoro a Viale Michelangelo - Viale I Maggio.


Anche in questo tratto, tutti i lavori riguarderebbero la carreggiata di sinistra, i cui marciapiedi andrebbero arretrati di circa 2 mt. per permettere l'ampliamento dello spartitraffico centrale da 1 a 3 mt, con nuova alberazione, con interruzioni nei passaggi pedonali da marciapiede a marciapiede.

L'arretramento del marciapiedi sul lato sinistro, non riguarderebbe le palme lì disposte perché più ritirate verso gli edifici. La Via Fini tornerebbe ad avere, per la sua dimensione, il doppio senso di circolazione. Le due carreggiate risulterebbero avere una larghezza di 9 mt ciascuna ovviamente suddivise a due corsie e ci sarebbe lo spazio per parcheggiare sul lato destro di ciasuna di esse.



Nuovi gruppi semaforici dovranno essere installati sulla carreggiata di sinistra ed essere rifatta tutta la segnaletica orizzontale e verticale. Andrebbe altresì rivalutato l'impianto della pubblica illuminazione.

Il progetto di riqualificazione di Viale Ofanto potrebbe interessare anche i giardini a destra dell'incrocio con Viale Michelangelo (colorazione verde), riqualificandole con nuove panchine, una nuova illuminazione, portandola a livello del piano di calpestio senza cordoli e pavimentandole così da rendeli fruibili senza prato che, in luoghi frammentati sarebbe difficile manotenere adeguatamente. Non è prevedibile un intervento più completo sull'esempio dell'area a verde di San Pio X in quanto quì i giardini non occupano uno spazio ben definito risultando suddivisi su tre isolati.

4) Da Viale Michelangelo a Corso Roma

In questo tratto con un arretramento limitato dei marciapiedi esistenti sul lato sinistro, compreso il fronte della stazione di servizio carburanti Esso, sarebbe possibile realizzare una unica carreggiata di 16 mt (non di più), a quattro corsie, senza spartitraffico centrale, con parcheggio delle auto soltanto sul lato del marciapiedi della carreggiata destra fiancheggiata da edifici.

La stazione Esso, per la perdita di dello spazio frontale, sarebbe compensata con un'area più estesa indicata dal rettangolo arancione.


Si procederebbe inoltre alla realizzazione delle aree a verde indicate, conferendo loro maggior pregio, mentre lungo i marciapiedi che non sono ampi, verrebbero piantumati alberi dalla chioma ristretta.

I gruppi semaforici (cerchiati in rosso), rimarrebbero nelle stesse posizioni sul marciapiedi destro mentre verrebbero arretrati sul nuovo confine a sinistra. Andrebbe rivista la pubblica illuminazione e ridisegnata la nuova segnaletica sia orizzontale che verticale.

5) Da Corso Roma a Viale degli Aviatori.

Quì l'ampliamento è impedito dal muro di cinta dell'Ospedale Col. D'Avanzo e soltanto una rivisitazione dell'intera area ospedaliera, unitamente ad una modifica della posizione degli ingressi, potrà permetterci di realizzare anche in questo tratto, una strada a 4 corsie anche se senza spartitraffico centrale dellampiezza di circa 12 mt, con parcheggio auto soltanto sul marciapiedi di destra dove si trovano numerose attività commerciali

La parte più interessante degli interventi previsti su questo tratto, riguarderebbe l'arretramento del muro di mattoni dell'ospedale di circa 3 mt, salvando l'intera fila di pini che fiancheggiano la strada e che sarebbero integrati nel nuovo marciapiedi.

Sul nuovo confine dell'area ospedaliera, il Comune si dovrebbe impegnare a costruire una nuova recinzione con cancellata in metallo, costituita da elementi intervallati tra loro, artisticamente lavorata sullo stile di quella che circonda l'edificio della Fondazione Pia Maria Grazia Barone. In questo modo l'intero parco che è parte dell'area ospedaliera, diventerebbe visibile accrescendo la bellezza del viale.


Inoltre, per decongestionare il traffico all'incrocio tra la Via Mazzini, Viale degli Aviatori e per il completamento dell'ampliamento di Viale Ofanto, si renderebbeo necessari i seguenti ulteriori lavori:

- l'attuale ingresso, abbellito e restaurato, manterrebbe una presenza soltanto di tipo storico e non più funzionale;
- il nuovo ingresso andrebbe ricostruito sul lato del Parco Volontari della Pace ove troverebbe posto anche la nuova guardiola;
- la vecchia guardiola attualmente presente sull'ingresso principale che fiancheggia Viale Ofanto, sarebbe abbattua e ricostruita nel luogo sopra indicato;

- il nuovo parcheggio auto sarebbe esterno all'area ospedaliera, coincidendo con quella prospicente i giardini, che potrebbe essere affidato ad una cooperativa per la sorveglianza.

Si richiederebbe infine un nuovo piano di illuminazione non soltanto sul Viale Ofanto ma anche sulla strada che fiancheggia il Parco Volontari della Pace da Corso Roma a Viale Aviatori.

Lo stesso Parco Volontari della Pace dovrebbe essere rivisitato così da apparire più importante nel tratto che fronteggerebbe il nuovo ingresso ospedaliero.


Infine potrebbe essere previsto un arretramento dell'ampio marciapiedi che su Viale Aviatori fiancheggia il muro di cinta dell'ospedale, così da poter ampliare la strada dagli attuali 8 mt. circa a 12 così da portarla in doppia carreggiata con due corsie di marcia ciascuna, fino all'incrocio con Via Natola anche se senza spartitraffico centrale.


6) Da Viale Aviatori a Via Vincenzo Gioberti

Un tratto breve ma c'è di mezzo lo stadio di calcio.

La strada si presenta con una carreggiata unica di 12 mt medi di larghezza. Non c'è spazio per un apliamento ma quattro corsie, due di andata e due di ritorno ci stanno. Se calcoliamo infatti che ogni auto è meno di 2 mt di larghezza e un autobus circa 2,60 allora, concedendo 1 mt di spazio tra i mezzi, ci starebbero nei due sensi, due autobus e due auto con un ulteriore margine di 1 mt verso ciascun marciapiedi. Non c'è invece disponibilità di parcheggio laterale per le auto ma, di strade attorno ce ne sono parecchie e un pò di moto non guasta.

Ci sarebbe soltanto da provvedere:

- alla segnaletica orizzontale come per ogni altro tratto di Viale Ofanto che abbiamo già esaminato;
- alla verifica che l'impianto di illuminazione esistente risulti adeguato;
- alla piantumazione di alberi lungo i marciapiedi di destra i quali attualmente risultano del tutto sprovvisti di piante.

Come nel caso dell'Ospedale D'Avanzo, anche quì la modifica del perimetro dello stadio con una nuova cancellata più leggera ed elegante, potrebbe conferire miglior visione del viale.

Infine, nell'ultimo tratto in prossimità di Via Gioberti sarà necessario allargare il viale per prepararlo ad una maggiore ampiezza nel tratto che va da Via Gioberti a Via Silvio Pellico, dove lo spazio a disposizione permette al realizzazione di uno spartitraffico centrale alberato.


Un'ultima osservazione è che in Via Gioberti è pronta una doppia carreggiata mai aperta: un altro dei segni marcati della indiffernza della classe politica alla crescita della città.


7) Da Via Vincenzo Gioberti a Via Silvio Pellico

Questo tratto della strada presenta a sinistra delle pinete di scarso valore con una pessima pavimentazione che non permette una pubblica fruizione del posto. Il nostro progetto prevede a partire dal marciapiedi di destra una doppia carreggiata per complessivi 22 mt e con uno spartitraffico centrale di 3 mt, cosicchè ogni carreggiata sarebbe sufficientemente ampia da avere due corsie di marcia per senso con possibilità di parcheggio lungo i marciapiedi. Sarebbe ritirata all'indietro e rifatta anche la superficie spartitraffico all'ingresso di Via Pellico, ultimamente inutilmente abbellita senza valide ragioni poichè piccola e posta in mezzo al traffico.


Il verde sacrificato all'allargamento della strada, sarebbe subito ricostituito con la piantumazione di alberi nello spartitraffico centrale e sul marciapiedi della carreggiata di destra che ora ne risulta completamente sprovvisto. Inoltre, l'area di verde sul marciapiedi della carreggiata di sinistra, sarebbe subito migliorata e reso fruibile senza erba ma con una elegante pavimentazione, nuove panchine e adeguata illuminazione.

Come per altri tratti di Viale Ofanto, anche in questo caso andrebbero rifatte le segnalazioni orizzontali e verticali e rivisitato l'impianto della pubblica illuminzione. Gli attuali impianti semaforici andrebbero rivisti soltanto sulla nuova carreggiata di sinistra.


8) Da Via Silvio Pellico a Via Napoli.

Il viale presenta in questo tratto una doppia carreggiata già tracciata ma quella di sinistra è dedicata al solo parcheggio. La nostra idea è come nei percorsi precedenti, quella di realizzare una doppia carreggiata con spartitraffico centrale alberato della larghezza di 3 mt e con doppio senso di circolazione. Lo spazio a disposizione è tale che l'ampiezza complessiva dell'arteria stradala dal marciapiede sinistro a quello destro, possa essere di 23 mt.

I lavori dovrebbero prevedere:

- la piantumazione di alberi su entrambi i marciapiedi delle due carreggiate;

- il rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale, dei nuovi impianti semaforici sulla nuova carreggiata e la rivisitazione dell'impianto di illumminazione pubblica.

- lo studio dei sensi di marcia su tutte le strade che affluiscono su Viale Ofanto che in questo tratto sono numerose.

Lo spartitrafico centrale avrebbe delle aperture sui passaggi pedonali e agli ingressi delle strade laterali affluenti e defluenti.

Il nostro progetto per questo tratto del viale prevede anche il miglioramento della viabilità sul quartiere compreso tra Viale Ofanto, Via Pellico e Via Croce che si presenta:

- con strade il cui senso viario è contorto e non ben definito;

- con grave mancanza di verde pubblico.

La strada principale del quartiere è da individuarsi nella Via Fortunato che va da Via Tommaso Fiore (poiché non esiste uno sbocco diretto da Via Napoli) a Via Pellico la quale ultima, per la presenza di una doppia carreggiata ben si presterebbe a questo afflusso di nuovo traffico. La Via Fortunato, per il nuovo ruolo da svolgere, sarrebbe ridisegnata in ampiezza e rifatti i marciapiedi tutti da alberare. La via dovrebbe avere doppio senso di circolazione. Su di essa affluirebbe il traffico da Viale Ofanto in senso unico con uscita su Via Pellico mentre altro traffico giungerebbe in senso unico contrario da Via Croce. Tutte le strada laterali di afflusso sulla Via Fortunato (da Via Croce a da Viale Ofanto), sarebbero anch'esse ridisegnate e tutti i marciapiedi alberati.

La riduzione dell'accessibilità su queste strade è motivata da una maggiore efficienza della mobilità dell'area. La proposta potrebbe essere sperimentale e poter poi prevedere un doppio senso di circolazione per le strade più ampie.

L'unica area a verde identificata di fronte alla Via Mucelli sarebbe riqualificata in pavimentazione, panchine e illuminzaione così da renderla fruibile.

9) Da Via Napoli a Via Carlo Baffi

Il viale presenta in questo ultimo tratto che stiamo esaminando, una ampiezza media di circa 13 mt, più che sufficienti per disegnare una doppia carreggiata senza spartitraffico, senza parcheggio laterale se non quello già disponibile all'inzio sia a destra che a sinistra ove lo stesso dovrebbe essere fatto non a spina di pesce ma parallelamente al marciapiedi per mantenere stabile il flusso del traffico veicolare in due file per senso di marcia.

I marciapiedi di destra e di sinistra sono da alberare mentre i gruppi semaforici rimarrebbero nelle stesse posizioni.

La strada dovrebbe presentare un miglioramento della segnaletica orizzontale, sempre assente, oltre che di quella verticale.

Nel progetto potrebbe anche rientrare l'ampliamento della Via Napoli nel tratto che porta fino a Via Croce con ridisegno della segnaletica orizzontale e verticale e spostamento dei gruppi semaforici.

Ultimo ma non ultimo: da Corso del Mezzogiorno a Via Antonio Gramsci.

Ripartiamo dall'inizio. L'esame di questo primo tratto di Viale Ofanto era stato lasciato per ultimo perché ci premeva la visione d'insieme che la presenza di due importanti edifici pubblici sulla destra e della sede Enel sulla sinistra non avrebbe reso se esposta sin dall'inizio. La larghezza del viale è limitata in questo tratto a soli a soli 11 mt.

Essendo questo tratto di Viale Ofanto tra i più intasati dal traffico, una carreggiata a 4 corsie effettive si rende assolutamente indispensabile.

Le ipotesi progettuali possibili sono:

a) utilizziamo questi 11 mt per realizzare le 4 corsie (due per senso di marcia), escludendo qualsiasi parcheggio lato marciapiedi;

b) rendiamo questo tratto a senso unico provenendo da Via Imperiale in direzione Corso del Mezzogiorno, ritenendo che:

- chi è interessato a imboccare C.so del Mezzogiorno possa farlo percorrendo Via Gramsci e svoltando su Via Smaldone oppure imboccando Viale Michelangelo fino alla Biblioteca e poi Via Gugliemi per giungere sul Viale Fortore;

- chi provenendo da Corso del Mezzogiono è interessato a inserirsi su Viale Ofanto possa percorrere lo stesso itineraio prima suggerito ma all'inverso;

- chi proviene da Viale Fortore, può svoltare o su Viale Di Vittorio o su Corso del Mezzogiorno per poi imboccare Via Smaldone ove l'ateria stradale è a due carreggiate;

c) trattiamo con l'Enel l'arretramento del muretto di cinta di 3 mt per avere sempre un marciapiedi di 2 mt ma con una carreggiata di 14 mt che permetterebbe anche il parcheggio di auto su un lato ma, la spesa non produrrebbe un grande sollievo se il risultato è quello di permettere in parcheggio delle auto in questo tratto.

Francamente, la prima scelta ci pare la migliore: sgombrare tutte le auto da quel tratto di Viale Ofanto mantenendo così il doppio senso di circolazione ma a quattro corsie reali.

Ci piacerebbe in ogni caso sapere chi decise la costruzione della Questura su quella seconda carreggiata che era già stata delineata e che oggi risulterebbe molto utile se non indispensabile.


La vigilanza urbana richiamata al proprio dovere, dovrebbe essere inflessibile con coloro che parcheggiassero in zona vietata fino a quando i comportamenti degli automobilisti non risultassero allineati con la nuova situazione.

Non dimentichiamo comunque che in zona Fiera sarà costruito un parcheggio sotterraneo di 800 posti auto che potrebbe essere utilizzato non soltanto durante le mostre ma per tutto l'anno con beneficio per tutti i professionisti che frequentano il palzzo dei Giudici di Pace, o l'Inps di Corso del Mezzogiorno.

L'immagine di sopra evidenzia la soluzione a).

Infine la scelta degli alberi lungo tutto Viale Ofanto

Avevamo accennato che secondo noi i criteri di scelta potrebbero essere legati alla dimensione del tronco, della chioma e dell'altezza, della resistenza all'inquinamento atmosferico prodotto dalle auto di passaggio e dell'apparato radicale. Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, occorrerà evitare gli alberi con apparato radicale superficiale che distrugge i marciapiedi anche per la scarsa profondità iniziale alla quale gli alberi sono collocati nella terra.

Ci piacerebbe ipotizzare una collocazione di alberi uguali per tratto del viale, così da differenziarli l'uno dall'altro ma, trattare la scelta delle piante renderebbe il presente post troppo lungo e perciò preferiamo dedicare all'argomento un capitolo a parte.

Una nota mitologia: in quasi tutte le religioni del passato si trovano tracce più o meno evidenti della sacralità e del culto rivolto ad alcune specie di alberi. Particolarmente diffusa è poi la concezione dell'Albero cosmico, inteso come il pilastro centrale, l'asse attorno a cui ruota e su cui poggia tutto l'universo: nelle più varie tradizioni mitologiche troviamo che gli alberi costituiscono gli strumenti privilegiati per mezzo dei quali è possibile stabilire una comunicazione fra i diversi piani del cosmo (mondo sotterraneo, mondo terrestre e cielo), e una delle più diffuse forme attraverso le quali può manifestarsi la presenza divina.

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