CAMERE OPERATORIE AL 5° E 6° PIANO.
Alla premessa della delibera DDG n. 157 del 28 marzo 2021 del commissario
straordinario del Policlinico "Riuniti" di Foggia, Vitangelo Dattoli, è scritto che, al fine
di "accorpare le aree dell'emergenza urgenza del Policlinico Ospedali Riuniti di
Foggia"..... relativamente a detto intervento, sono stralciate le opere edili ed
impianti (elettrici, speciali e meccanici) al quinto piano nelle aree diagnostica
interventistica (sale emodinamica, elettrofisiologia, sale di controllo e locali
tecnici) ed al piano sesto nelle quattro sale operatorie poli-specialistiche ISO
5 (quattro sale operatorie, preparazione chirurgiche e locali sub-
sterilizzazione)...
Inoltre che "sia al piano quinto che al piano sesto non sono state previste
le attrezzature a parete e soffitto per l'allestimento dei citati ambienti".
Lo stralcio separa le opere e le tecnologie del 5° e 6° piano dall'insieme
dell'intero appalto, e ciò significa che non ci sono più fondi disponibili della
provvista iniziale attribuita ai suddetti lavori derivanti dall'ex art. 20 della Legge
n.67/88 di cui all'accordo di programma stralcio 2007 intervento n.32, nel quale si
sottolinea tuttavia che "le parti (Ministero della Sanità e Regione Puglia) si
impegnavano ad utilizzare in tempi rapidi tutte le risorse finanziarie
individuate nell'accordo per la realizzazione degli interventi programmati".
E' lo stesso D.G. Dattoli a dichiararlo in una intervista a "l'Attacco" del 30.03.2021:
"In assenza della proposta di partenariato pubblico privato, questa Azienda, non potrebbe realizzare investimenti di questa portata (21 milioni più Iva 22% 4.620.000 per un totale di circa 25 milioni)", necessari per il completamento degli allestimenti e tecnologie destinate al 5° e 6° piano del DEU”.
Nella stessa intervista è scritto:
“L'impegno di spesa per l'allestimento del quinto e sesto piano del DEU non era
stato ricompreso in origine nel progetto" e che "il Partenariato Pubblico Privato
(PPP) era stato giustamente avviato dal mio predecessore (Pedota),
considerato che non ci sarebbero altre forme di finanziamento a
disposizione".
Eppure, in occasione della visita a Foggia il 31 gennaio del 2020, del
Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il D.G. dichiarava:
"Affinché il DEU possa essere abilitato (?) servono 15 milioni che però
abbiamo già avuto dalla Regione (i fondi sono in verità statali e la Regione li
passa all'Azienda Ospedaliero Universitaria per fasi di lavoro) per attrezzature e
arredi. 4 milioni sono stati già spesi e altri 10 rientrano in gare in corso di
allestimento" (per quali commesse?)
A PROPOSITO DELLE FONTI DI
FINANZIAMENTO SPECIFICHE UTILIZZABILI...
Nell'accordo di programma intervenuto nel 2007 tra il Ministero della Sanità e
la Regione Puglia, venivano individuate diverse fonti di finanziamento:
a ) le residue disponibilità provenienti dall'art. 20 della L. 67 del 1988;
A quanto ammontavano?
L’accordo di programma tra Min. Sanità del 2007 prevedeva (art. 4) un
investimento complessivo di 459.435.210,71 di cui il 6% soltanto a carico della
Regione. In questo rientrava anche il DEU di Foggia per 65.000.000,00.
L’importo a carico dello Stato, ex art. 20 di 416.223.310, era una parte
(soltanto) delle risorse assegnate alla Regione Puglie dalla delibera CIPE del 6
maggio 1998 n.52, al netto della somma già assegnata con la ulteriore delibera
CIPE n.53 di 41.161.610,86 e della somma di 224.006.114,91 già impegnata
nell’accordo stralcio del 2004.
b) risorse comunitarie come i FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale)
destinato al potenziamento delle infrastrutture sanitarie;
c) Patto per le Puglie: l’Azienda Ospedaliera Universitaria vanta di essere
promissaria di un finanziamento di 10 milioni di cui al D.G.R. n. 545 dell’11.04.2017
PATTO PER LE PUGLIE per 7 interventi ammessi
d) risorse nazionali come i FAS Fondi per le Aree Sottoutilizzate oggi diventati
FSC Fondi per lo Sviluppo e la Coesione. Nell'ambito dell'attuazione della
programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione, i Contratti Istituzionali di Sviluppo
(CIS) sono lo strumento di monitoraggio dell'avanzamento temporale, economico e
finanziario degli interventi infrastrutturali deliberati dai Ministeri, Regioni, Enti Locali
e soggetti privati interessati dalle opere pubbliche.
Quest'ultima legge di cui al punto c) aveva stanziato grandi risorse finanziarie per la
Puglia, destinate alla Sanità.
Nel corso del 2004 fu possibile procedere alla stipula di uno stralcio dell'accordo
nel quale confluirono 238 milioni su un totale di 773 destinati alla Regione
Puglia con delibere CIPE, in aggiunta ad una quota regionale più altri finanziamenti
statali per l'IRCCS Oncologico (287 milioni).
Totale: 773 + 287 = 1.067.000 milioni di €.
Con legge 296/2006 (legge finanziaria 2007), fu prevista una ulteriore
disponibilità di 2.425 milioni (due miliardi e mezzo di €) per tutte le regioni.
Ulteriori disponibilità finanziarie rinvengono dalla attuazione del regolamento
comunitario che disciplina le modalità di applicazione delle disposizioni sui fondi
europei per il periodo 2007-2013, nonché dall'utilizzo dei fondi per le aree
sottoutilizzate FAS.
LE RESPONSABILITÀ’ DELLA REGIONE PUGLIA
Se non fosse stato stato per la delibera del D.G del 18 marzo 2020,
nessuno, tranne gli interessati avrebbe saputo della mancanza dei
fondi per il completamento dei reparti di chirurgia (in particolare per
due delle quattro poli-specialistiche previste e una delle due
specialistiche, quella ibrida), terapia intensiva e centrale di
sterilizzazione del quinto e sesto piano del DEU.
Le responsabilità della Regione Puglie vengono dalla sottoscrizione
dell’Accordo di Programma del 2007 con il Ministero della Sanità.
Nell'accordo di programma intervenuto tra Ministero della Sanità e
Regione Puglia, era scritto:
"Qualora le richieste complessive degli stati di avanzamento lavori,
presentate dalle regioni, superino le risorse finanziarie disponibili
nell'anno, la Regione sostiene l'intervento con risorse proprie
successivamente rimborsabili".
All'art. 9 comma 1 dell'accordo è scritto: "La Regione garantisce che
le decisioni in merito alle strutture ospedaliere da completare, sono
assunte sulla base di un'adeguata analisi costi / benefici".
Al comma 2: "La Regione garantisce che nel caso di nuove
edificazioni, ci si riferisce sempre all'opera completa.
All'art. 10 comma 1: "Al fine di garantire iniziative e provvedimenti
idonei a garantire la celere e completa realizzazione dei progetti
nonché, l'eventuale riprogrammazione e riallocazione delle risorse
(diversa ripartizione o assegnazione di risorse economiche, umane,
finanziarie), è istituito il Comitato Istituzionale di Gestione ed
Attuazione, composto di n. 6 membri di cui n.3 in rappresentanza
della Regione".
E al comma 4: "Al fine di garantire l'attività di monitoraggio e
vigilanza.... la Regione trasmette al Ministero della Salute, con
cadenza annuale, l'aggiornamento delle informazioni relative ai
singoli interventi facenti parte del presente accordo".
Al comma 6: "... il Ministero della Salute "assume iniziative a
sostegno della Regione al fine di rimuovere le cause di tali
criticità...".
All'art. 11: il dr Morlacco (e i suoi successori) allora direttore
dell'agenzia regionale sanitaria pugliese, assumeva il compito di
"promuovere le eventuali azioni ed iniziative necessarie a garantire
l'attuazione delle opere programmate... con la proposta di
iniziative correttive da assumere.
L ’appalto del DEU con finanziamenti provenienti dall'ex art. 20
della Legge n.67/88 di cui all'accordo di programma stralcio 2007
intervento n.32, permetteva, per quanto richiamato ai suddetti
articoli e commi, di modificare gli importi già finanziati aggiornando
le previsioni di spesa ai nuovi costi di mercato?
Nessun commento:
Posta un commento