I CASSONI PER INFIORARE PIAZZA VINCENZO NIGRI DI FOGGIA E IL DISCORSO SULLA BELLEZZA.
L’INTERVENTO BRUTTEZZA DELLA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DELLA SINDACA EPISCOPO IN PIAZZA NIGRI
Parlare di “fioriere” è un eufemismo.
Eppure la stampa locale scrive: “Decoro urbano, installate 15 fioriere in piazza Nigri: valorizzato uno dei luoghi storici della città”.
Il sostegno della stampa locale della stampa locale alla desolante, deprimente iniziativa ci dice molto del discorso sulla bellezza e sul suo contrario, la bruttezza tanto che quest’ultima viene fatta passare per decoro urbano.
Ma il decoro urbano è un concetto che esprime bellezza e la qualità degli spazi pubblici nella città. Rappresenta infatti un sistema complesso di valori finalizzati al mantenimento e alla valorizzazione e implica al contempo un aspetto estetico.
La bellezza è così definita nella Enciclopedia Treccani:
“Qualità di ciò che appare o è ritenuto bello ai sensi e all'anima. La connessione tra l'idea di bello e quella di bene, suggerita dalla radice etimologica (il latino bellus "bello" è diminutivo di una forma antica di bonus "buono"), rinvia alla concezione della bellezza come ordine, armonia e proporzione delle parti, che trovò piena espressione nella filosofia greca.
In seguito, la nozione di bellezza è diventata categoria autonoma, caratterizzata dalla capacità del bello di essere percepito dai sensi. Dalla dottrina del bello come 'perfezione sensibile' nasce e si afferma, nel 18° sec., l'estetica come disciplina autonoma riguardante il bello”.
E la bruttezza? Umberto Eco ha su di essa persino scritto un libro:
“Storia della bruttezza”.
Egli così scrive: “Apparentemente bellezza e bruttezza sono concetti che si implicano l'uno con l'altro e di solito s'intende la bruttezza come l'opposto della bellezza, tanto che basterebbe definire la prima per sapere cosa sia l'altra”.
“Una Bruttezza che cambia in continuazione, mutevole, che viene influenzata dalla società, dai tempi, dalla cultura e che in ognuno di noi, scatena qualcosa di difficilmente spiegabile“.
Ecco, come spiegare la desolante, deprimente iniziati della amministrazione comunale a guida Episcopo ed il supporto della stampa locale: “…in ognuno di noi, scatena qualcosa di difficilmente spiegabile“.
Ora, al fine di separare la bellezza dalla bruttezza ho scelto una storia…
QUANDO LA VERITA' INCONTRO' LA MENZOGNA.
Fonte: dalla prefazione del libro ‘Burattinai e galoppini’, di Marianna Archetti e Chiaretta Mannari.
“Secondo una leggenda del XIX secolo, la Verità e la Menzogna un giorno s’incontrarono.
La Menzogna disse alla Verità: “Oggi è una giornata meravigliosa!”.
La Verità guardò verso il cielo e sospirò, perché la giornata era davvero bella. Trascorsero molto tempo insieme, arrivando infine accanto a un pozzo.
La menzogna si rivolse alla Verità e disse: “L’acqua è molto bella, facciamo un bagno insieme!”
La Verità sospettosa si accertò riguardo le condizioni dell’acqua e si rese conto che era davvero molto bella.
Si spogliarono e iniziarono a fare il bagno.
Improvvisamente la Menzogna uscì dall’acqua, indosso’ i vestiti della Verità e scappò via.
La Verità furiosa perché le furono sottratti gli abiti, uscì dal pozzo e corse dappertutto per trovare la Menzogna e riprendersi i vestiti.
Così il mondo, vedendo la Verità nuda, distolse lo sguardo con disprezzo.
La povera Verità ritornò quindi al pozzo e scomparve per sempre, nascondendo in esso la sua vergogna.
Da allora la Menzogna vaga per il mondo vestita da verità soddisfacendo i bisogni della società perché il mondo, in ogni caso, non nutre alcun desiderio di incontrare la Verità nuda”.
PARAFRASANDO: UN GIORNO LA BELLEZZA INCONTRO’ LA BRUTTEZZA.
La Bellezza scomparve per sempre mentre la bruttezza ha aperto da tempo una filiale a Foggia soddisfacendo i bisogni della città che non nutre alcun desiderio di incontrare la Bellezza.
LA MIA PROPOSTA IDENTIFICA UNA PRECISA AMPIA AREA DA RIQUALIFICARE E VALORIZZARE: ALTRO CHE CASSONI E “CACCAVELLE” A MO’ DI FIORIERE.
Si parte dalla Chiesa di San Domenico per entrare nella limitrofa omonima via San Domenico in direzione di piazza Purgatorio.
Lì si erge la Chiesa di Maria Santissima della Misericordia, nota in città come “Chiesa dei Morti” per la presenza di teschi umani sulla sua facciata.
Quindi, ripartiti da piazza Purgatorio, lungo la via San Domenico, si raggiunge piazza Nigri passando per via Pescheria.
Tutta l’area individuata verrebbe immediatamente pedonalizzata non appena delimitata da pilastrini collegati tra loro da catene come nelle tre immagini sottostanti per poi progettare una sua riqualificazione urbana e storica.
L’intera area così identificata verrebbe pedonalizzata e successivamente valorizzata.
piazza Nigri col Portale della Reggia di Federico II
via Pescheria;
piazza Federico II col pozzo che è meglio non inquadrare;
la via San Domenico;
la via Mascagni (tra corso V. Emanuele e piazza Purgatorio);
il vico Arco Contini (dal Teatro alla via San Domenico);
via della Pietà (da piazza Nigri a piazza Purgatorio) le cui scale dovrebbero essere rifatte con materiale d’epoca.
A Foggia non si progetta mai in maniera complessiva ma solo per piccole parti come se fossero indipendenti dal resto e soprattutto si tratta di interventi che abbruttiscono l’esistente storico.
L’unico esempio di progetto complessivo riguardò piazza Italia e il Monumento ai Caduti oggi, in pieno abbandono.
E’ da queste considerazioni che nasce la mia proposta.
PRIMA IPOTESI DI VALORIZZAZIONE DI PIAZZA NIGRI: UN NUOVO EDIFICIO MUSEALE DA COSTRUIRE SULL’AREA ORA OCCUPATA DA MISERI LOCALI A PIANO TERRA SENZA ALCUN VALORE ARCHITETTONICO.
Il nuovo edificio costruito sull’area dei box a piano terra evidenziati, nello stesso stile architettonico di quello esistente e ad esso collegato al primo piano da un ponte colorato e vetrate ad arco per permettere il passaggio tra le due parti.
Esempio di ponte in vetro tra i due edifici museali, il nuovo e il vecchio.
STRETTA LA FOGLIA, LARGA E’ LA VIA, DITE LA VOSTRA CHE HO DETTO LA MIA.
Per ora…
The end