Post in evidenza

FOGGIA CITTA' POLICENTRICA E INTERMODALE HA TUTTO: FERROVIE, STRADE, AUTOSTRADE E, AEROPORTO

                  Foggia vista dall’alto. FOGGIA, CITTA’ INTERMEDIA CHE RISCHIA L’ISOLAMENTO "Le periferie delle città cont...

mercoledì 29 ottobre 2025

 

I CASSONI PER INFIORARE PIAZZA VINCENZO NIGRI DI FOGGIA E IL DISCORSO SULLA BELLEZZA.




L’INTERVENTO BRUTTEZZA DELLA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DELLA SINDACA EPISCOPO IN PIAZZA NIGRI

Parlare di “fioriere” è un eufemismo.

Eppure la stampa locale scrive: “Decoro urbano, installate 15 fioriere in piazza Nigri: valorizzato uno dei luoghi storici della città”.

Il sostegno della stampa locale della stampa locale alla desolante, deprimente iniziativa ci dice molto del discorso sulla bellezza e sul suo contrario, la bruttezza tanto che quest’ultima viene fatta passare per decoro urbano.

Ma il decoro urbano è un concetto che esprime bellezza e la qualità degli spazi pubblici nella città. Rappresenta infatti un sistema complesso di valori finalizzati al mantenimento e alla valorizzazione e implica al contempo un aspetto estetico.


La bellezza è così definita nella Enciclopedia Treccani:


Qualità di ciò che appare o è ritenuto bello ai sensi e all'anima. La connessione tra l'idea di bello e quella di bene, suggerita dalla radice etimologica (il latino bellus "bello" è diminutivo di una forma antica di bonus "buono"), rinvia alla concezione della bellezza come ordine, armonia e proporzione delle parti, che trovò piena espressione nella filosofia greca.


In seguito, la nozione di bellezza è diventata categoria autonoma, caratterizzata dalla capacità del bello di essere percepito dai sensi. Dalla dottrina del bello come 'perfezione sensibile' nasce e si afferma, nel 18° sec., l'estetica come disciplina autonoma riguardante il bello”.


E la bruttezza? Umberto Eco ha su di essa persino scritto un libro:

Storia della bruttezza”.

Egli così scrive: “Apparentemente bellezza e bruttezza sono concetti che si implicano l'uno con l'altro e di solito s'intende la bruttezza come l'opposto della bellezza, tanto che basterebbe definire la prima per sapere cosa sia l'altra”.

Una Bruttezza che cambia in continuazione, mutevole, che viene influenzata dalla società, dai tempi, dalla cultura e che in ognuno di noi, scatena qualcosa di difficilmente spiegabile“.


Ecco, come spiegare la desolante, deprimente iniziati della amministrazione comunale a guida Episcopo ed il supporto della stampa locale: “…in ognuno di noi, scatena qualcosa di difficilmente spiegabile“.


Ora, al fine di separare la bellezza dalla bruttezza ho scelto una storia…


QUANDO LA VERITA' INCONTRO' LA MENZOGNA.

Fonte: dalla prefazione del libro ‘Burattinai e galoppini’, di Marianna Archetti e Chiaretta Mannari.



Secondo una leggenda del XIX secolo, la Verità e la Menzogna un giorno s’incontrarono.

La Menzogna disse alla Verità: “Oggi è una giornata meravigliosa!”.

La Verità guardò verso il cielo e sospirò, perché la giornata era davvero bella. Trascorsero molto tempo insieme, arrivando infine accanto a un pozzo.

La menzogna si rivolse alla Verità e disse: “L’acqua è molto bella, facciamo un bagno insieme!”

La Verità sospettosa si accertò riguardo le condizioni dell’acqua e si rese conto che era davvero molto bella.

Si spogliarono e iniziarono a fare il bagno.

Improvvisamente la Menzogna uscì dall’acqua, indosso’ i vestiti della Verità e scappò via.

La Verità furiosa perché le furono sottratti gli abiti, uscì dal pozzo e corse dappertutto per trovare la Menzogna e riprendersi i vestiti.


Così il mondo, vedendo la Verità nuda, distolse lo sguardo con disprezzo.

La povera Verità ritornò quindi al pozzo e scomparve per sempre, nascondendo in esso la sua vergogna.

Da allora la Menzogna vaga per il mondo vestita da verità soddisfacendo i bisogni della società perché il mondo, in ogni caso, non nutre alcun desiderio di incontrare la Verità nuda”.


PARAFRASANDO: UN GIORNO LA BELLEZZA INCONTRO’ LA BRUTTEZZA.

La Bellezza scomparve per sempre mentre la bruttezza ha aperto da tempo una filiale a Foggia soddisfacendo i bisogni della città che non nutre alcun desiderio di incontrare la Bellezza.



LA MIA PROPOSTA IDENTIFICA UNA PRECISA AMPIA AREA DA RIQUALIFICARE E VALORIZZARE: ALTRO CHE CASSONI E “CACCAVELLE” A MO’ DI FIORIERE.



Si parte dalla Chiesa di San Domenico per entrare nella limitrofa omonima via San Domenico in direzione di piazza Purgatorio.




Lì si erge la Chiesa di Maria Santissima della Misericordia, nota in città come “Chiesa dei Morti” per la presenza di teschi umani sulla sua facciata.




Quindi, ripartiti da piazza Purgatorio, lungo la via San Domenico, si raggiunge piazza Nigri passando per via Pescheria.




Tutta l’area individuata verrebbe immediatamente pedonalizzata non appena delimitata da pilastrini collegati tra loro da catene come nelle tre immagini sottostanti per poi progettare una sua riqualificazione urbana e storica.






L’intera area così identificata verrebbe pedonalizzata e successivamente valorizzata.

  • piazza Nigri col Portale della Reggia di Federico II




  • via Pescheria;




  • piazza Federico II col pozzo che è meglio non inquadrare;




  • la via San Domenico;




  • la via Mascagni (tra corso V. Emanuele e piazza Purgatorio);




  • il vico Arco Contini (dal Teatro alla via San Domenico);




  • via della Pietà (da piazza Nigri a piazza Purgatorio) le cui scale dovrebbero essere rifatte con materiale d’epoca.




A Foggia non si progetta mai in maniera complessiva ma solo per piccole parti come se fossero indipendenti dal resto e soprattutto si tratta di interventi che abbruttiscono l’esistente storico.

L’unico esempio di progetto complessivo riguardò piazza Italia e il Monumento ai Caduti oggi, in pieno abbandono.

E’ da queste considerazioni che nasce la mia proposta.





PRIMA IPOTESI DI VALORIZZAZIONE DI PIAZZA NIGRI: UN NUOVO EDIFICIO MUSEALE DA COSTRUIRE SULL’AREA ORA OCCUPATA DA MISERI LOCALI A PIANO TERRA SENZA ALCUN VALORE ARCHITETTONICO.

Il nuovo edificio costruito sull’area dei box a piano terra evidenziati, nello stesso stile architettonico di quello esistente e ad esso collegato al primo piano da un ponte colorato e vetrate ad arco per permettere il passaggio tra le due parti.




Esempio di ponte in vetro tra i due edifici museali, il nuovo e il vecchio.




STRETTA LA FOGLIA, LARGA E’ LA VIA, DITE LA VOSTRA CHE HO DETTO LA MIA.

Per ora…




The end












martedì 16 settembre 2025

SUGLI ORTI PRIVATI E CASUPOLE CHE FIANCHEGGIANO LA VIA PEROSI DI COLLEGAMENTO RAPIDO AL DEU DEL POLICLINICO RIUNITI DI FOGGIA.

Visione d'insieme: una strada a doppia carreggiata con illuminazione pubblica parte dal DEU per interrompersi prima di raggiungere via Martiri di Via Fani, diventando una carreggiata unica dissestata.

Vi sono infatti sulla destra degli edifici popolari e a sinistra orti e casupole abusive ma le  giunte comunali di destra e sinistra, non sono mai intervenute.



Visione ravvicinata:  


Il Policlinico "Riuniti" ha completato l'opera ed ampliato la suddetta

via a doppia carreggiata nel tratto di propria competenza mentre il

rimanente da via Martiri di via Fani, permane in condizioni

disastrose, con buche e fratture nel manto di asfalto. 


La parte da ampliare è quella destra andando in direzione del DEU

dove c’è la presenza di baracche e orti privati.


Nel tratto che congiunge la via Martiri di via Fani con la via Lorenzo

Perosi, vi è inoltre la necessità di costruire un'ampia rotatoria che

permetta un sicuro accesso al DEU. 


Anche gli attraversamenti dello spartitraffico alberato di via Martiri

di Via Fani è da ampliare spostando i cassonetti per i rifiuti all'interno

dell'area a parcheggio dei vicini edifici sorti incredibilmente sul

prolungamento della suddetta strada.


Che li abbiano costruiti in una sola notte come gli orti e i capanni di

 via Perosi?





sabato 13 settembre 2025

 


DEU POLICLINICO "RIUNITI" FOGGIA: SULLA

QUESTIONE DEI FONDI PER L'ALLESTIMENTO DELLE

CAMERE OPERATORIE AL 5° E 6° PIANO.


Alla premessa della delibera DDG n. 157 del 28 marzo 2021 del commissario

straordinario del Policlinico "Riuniti" di Foggia, Vitangelo Dattoli, è scritto che, al fine

di "accorpare le aree dell'emergenza urgenza del Policlinico Ospedali Riuniti di

Foggia"..... relativamente a detto intervento, sono stralciate le opere edili ed

impianti (elettrici, speciali e meccanici) al quinto piano nelle aree diagnostica

interventistica (sale emodinamica, elettrofisiologia, sale di controllo e locali

tecnici) ed al piano sesto nelle quattro sale operatorie poli-specialistiche ISO

5 (quattro sale operatorie, preparazione chirurgiche e locali sub-

sterilizzazione)... 

Inoltre che "sia al piano quinto che al piano sesto non sono state previste

le attrezzature a parete e soffitto per l'allestimento dei citati ambienti".


Lo stralcio separa le opere e le tecnologie del 5° e 6° piano dall'insieme

dell'intero appalto, e ciò significa che non ci sono più fondi disponibili della

provvista iniziale attribuita ai suddetti lavori derivanti dall'ex art. 20 della Legge

n.67/88 di cui all'accordo di programma stralcio 2007 intervento n.32, nel quale si

sottolinea tuttavia che "le parti (Ministero della Sanità e Regione Puglia) si

impegnavano ad utilizzare in tempi rapidi tutte le risorse finanziarie

individuate nell'accordo per la realizzazione degli interventi programmati".


E' lo stesso D.G. Dattoli a dichiararlo in una intervista a "l'Attacco" del 30.03.2021

"In assenza della proposta di partenariato pubblico privato,  questa Azienda, non potrebbe realizzare investimenti di questa portata (21 milioni più Iva 22% 4.620.000 per un totale di circa 25 milioni)", necessari per il completamento degli allestimenti e tecnologie destinate al 5° e 6° piano del DEU”.

Nella stessa intervista è scritto

“L'impegno di spesa per l'allestimento del quinto e sesto piano del DEU non era

stato ricompreso in origine nel progetto" e che "il Partenariato Pubblico Privato

(PPP) era stato giustamente avviato dal mio predecessore (Pedota),

considerato che non ci sarebbero altre forme di finanziamento a

disposizione".


Eppure, in occasione della visita a Foggia il 31 gennaio del 2020, del

Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il D.G. dichiarava: 

"Affinché il DEU possa essere abilitato (?) servono 15 milioni che però

abbiamo già avuto dalla Regione (i fondi sono in verità statali e la Regione li

passa all'Azienda Ospedaliero Universitaria per fasi di lavoro) per attrezzature e

arredi. 4 milioni sono stati già spesi e altri 10 rientrano in gare in corso di

allestimento" (per quali commesse?)




Dichiara ancora il D.G. Dattoli: "La delibera del mio predecessore (Pedota) risale almeno al 2016 (non disponibile online)... Le risorse allora individuate non erano sufficienti per l'allestimento dei reparti operatori (questo appare vero). Stiamo utilizzando tutti i finanziamenti fino all'ultimo Euro e comunque, relativamente al Partenariato Pubblico Privato, la decisione viene dal passato e tra l'altro, si tratta di un intervento molto robusto per il quale non ci sono finanziamenti specifici".


A PROPOSITO DELLE FONTI DI

FINANZIAMENTO  SPECIFICHE UTILIZZABILI...




Nell'accordo di programma intervenuto nel 2007 tra il Ministero della Sanità e

la Regione Puglia, venivano individuate diverse fonti di finanziamento:


a ) le residue disponibilità provenienti dall'art. 20 della L. 67 del 1988;


A quanto ammontavano?

L’accordo di programma tra Min. Sanità del 2007 prevedeva (art. 4) un

investimento complessivo di 459.435.210,71 di cui il 6% soltanto a carico della

Regione. In questo rientrava anche il DEU di Foggia per 65.000.000,00.


L’importo a carico dello Stato, ex art. 20 di 416.223.310, era una parte

(soltanto) delle risorse assegnate alla Regione Puglie dalla delibera CIPE del 6

maggio 1998 n.52, al netto della somma già assegnata con la ulteriore delibera

CIPE n.53 di 41.161.610,86 e della somma di 224.006.114,91 già impegnata

nell’accordo stralcio del 2004.


b) risorse comunitarie come i FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale)

destinato al potenziamento delle infrastrutture sanitarie;


c) Patto per le Puglie: l’Azienda Ospedaliera Universitaria vanta di essere

promissaria di un finanziamento di 10 milioni di cui al D.G.R. n. 545 dell’11.04.2017

PATTO PER LE PUGLIE per 7 interventi ammessi


d) risorse nazionali come i FAS Fondi per le Aree Sottoutilizzate oggi diventati

FSC Fondi per lo Sviluppo e la Coesione. Nell'ambito dell'attuazione della

programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione, i Contratti Istituzionali di Sviluppo

(CIS) sono lo strumento di monitoraggio dell'avanzamento temporale, economico e

finanziario degli interventi infrastrutturali deliberati dai Ministeri, Regioni, Enti Locali

e soggetti privati interessati dalle opere pubbliche.

Quest'ultima legge di cui al punto c) aveva stanziato grandi risorse finanziarie per la

Puglia, destinate alla Sanità.


Nel corso del 2004 fu possibile procedere alla stipula di uno stralcio dell'accordo

nel quale confluirono 238 milioni su un totale di 773 destinati alla Regione

Puglia con delibere CIPE, in aggiunta ad una quota regionale più altri finanziamenti

statali per l'IRCCS Oncologico (287 milioni).


Totale: 773 + 287 = 1.067.000 milioni di €.


Con legge 296/2006 (legge finanziaria 2007), fu prevista una ulteriore

disponibilità di 2.425 milioni (due miliardi e mezzo di €) per tutte le regioni.


Ulteriori disponibilità finanziarie rinvengono dalla attuazione del regolamento

comunitario che disciplina le modalità di applicazione delle disposizioni sui fondi

europei per il periodo 2007-2013, nonché dall'utilizzo dei fondi per le aree

sottoutilizzate FAS.


LE RESPONSABILITÀ’ DELLA REGIONE PUGLIA



Se non fosse stato stato per la delibera del D.G del 18 marzo 2020,

nessuno, tranne gli interessati avrebbe saputo della mancanza dei

fondi per il completamento dei reparti di chirurgia (in particolare per

due delle quattro poli-specialistiche previste e una delle due

specialistiche, quella ibrida), terapia intensiva e centrale di

sterilizzazione del quinto e sesto piano del DEU.


Le responsabilità della Regione Puglie vengono dalla sottoscrizione

dell’Accordo di Programma del 2007 con il Ministero della Sanità.

Nell'accordo di programma intervenuto tra Ministero della Sanità e

Regione Puglia, era scritto: 



"Qualora le richieste complessive 
degli stati di avanzamento lavori,

presentate dalle regioni, superino le risorse finanziarie disponibili

nell'anno, la Regione sostiene l'intervento con risorse proprie

successivamente rimborsabili".


All'art. 9 comma 1 dell'accordo è scritto: "La Regione garantisce che

le decisioni in merito alle strutture ospedaliere da completare, sono

assunte sulla base di un'adeguata analisi costi / benefici". 


Al comma 2: "La Regione garantisce che nel caso di nuove

edificazioni, ci si riferisce sempre all'opera completa.


All'art. 10 comma 1: "Al fine di garantire iniziative e provvedimenti

idonei a garantire la celere e completa realizzazione dei progetti

nonché, l'eventuale riprogrammazione e riallocazione delle risorse

(diversa ripartizione o assegnazione di risorse economiche, umane,

finanziarie), è istituito il Comitato Istituzionale di Gestione ed

Attuazione, composto di n. 6 membri di cui n.3 in rappresentanza

della Regione".


E al comma 4: "Al fine di garantire l'attività di monitoraggio e

vigilanza.... la Regione trasmette al Ministero della Salute, con

cadenza annuale, l'aggiornamento delle informazioni relative ai

singoli interventi facenti parte del presente accordo".


Al comma 6: "... il Ministero della Salute "assume iniziative a

sostegno della Regione al fine di rimuovere le cause di tali

criticità...".


All'art. 11: il dr Morlacco (e i suoi successori) allora direttore

dell'agenzia regionale sanitaria pugliese, assumeva il compito di

"promuovere le eventuali azioni ed iniziative necessarie a garantire

l'attuazione delle opere programmate... con la proposta di

iniziative correttive da assumere.


L ’appalto del DEU con finanziamenti provenienti dall'ex art. 20

della Legge n.67/88 di cui all'accordo di programma stralcio 2007

intervento n.32, permetteva, per quanto richiamato ai suddetti

articoli e commi, di modificare gli importi già finanziati aggiornando

le previsioni di spesa ai nuovi costi di mercato?